LE VARIE SPECIE DELLE TARTARUGHE
Le tartarughe viventi appartengono all’ordine dei Testudines (o cheloni).
Per la maggior parte degli studiosi la suddivisione tassonomica delle tartarughe si basa sull’anatomia e la funzionalità del collo e si hanno quindi due ordini:
1. Cryptodira (specie che ritraggono il collo dentro la corazza con una piega secondo un piano verticale)
2. Pleurodira (specie che ritraggono il collo con una piega a S secondo un piano orizzontale).
All’interno delle 225 specie viventi vi sono 12 famiglie riconosciute: 10 per i Cryptoridi e 2 per i Pleurodiri.
- 3 specie per le tartarughe azzannatici (chelydridae) distribuite nel Nord e Centro America
- 1 specie per le tartarughe dal capo grosso (Platysternidae) che vive nel sud est asiatico
- circa 25 specie per le tartarughe muschiate o del fango (Kinosternidae) nel Nord e Centro America
- circa 70 specie per le testuggini palustri (Emydidae) distribuite nelle Americhe, Europa, Nord Africa e Asia meridionale
- circa 60 specie per le testuggini terrestri (Testudinidae) che vivono nelle Americhe, in Europa, in Africa, nel Madagascar e nell’Asia meridionale
- 1 specie per le Dermatemydidae del centro America
- 1 specie per le tartarughe-liuto (Dermochelidae) che popolano gli oceani circumtropicali
- 6 specie per le tartarughe marine (Cheloniidae) distribuite nei mari ed oceani circumtropicali
- 1 specie per le Carettochelydae della Nuova Guinea
- circa 25 specie per le tartarughe dal guscio molle (Trionychidae) che vivono in Africa, nel Sud est asiatico e nel Nord America
- circa 30 specie di tartarughe collo di serpente (Chelidre) che popolano la Nuova Guinea, l’Australia e il Sud America
- circa 15 specie di Pelomedusidae che vivono in Africa e Madagascar e nel Sud America
Nel mediterraneo vivono 3 specie di Cheloniidae, vale a dire la tartaruga carretta (Caretta c. caretta), la tartaruga verde (Chelonia m. mydas) e la tartaruga embricata (Eretmochelys imbricata).
Inoltre in tutto il mediterraneo è presente la grande sfargide o tartaruga liuto.
Tra le specie di acqua dolce troviamo invece la Macroclemys temminckii o tartaruga alligatore e la Chelidra Serpentina o tartaruga azzannatrice che fanno entrambe parte dei Chelidridi.
Tra i Kinosternidi (sempre tartarughe d’acqua dolce) troviamo la tartaruga del fango e la tartaruga muschiata comune.
- Batagur : baska
- Callagur : borneoensis
- Ceirochelys : reticularia
- Chinemys : kwangtungensis, megalocephala, reevesi
- Chrysemis: alabamensis,concinna,dorbigni, floridana, nel soni, picta, rubriventis, scripta
- Clemmys : subtrijuga
- Cyclemys : dentata, mouhoti
- Cuora : amboinensis, flavomarginata, galbinifrons, trifasciata
- Emydoidea : blandingi
- Emys: orbicularis
- Geoclemys : hamiltoni
- Geomyda: spengleri
- Graptemys : geographica, kohni,oculifera, pseudogeographica,nigrinoda, ouachitensis, pulchra, versa, barbouri, caglei, flavimaculata
- Hardella: thurji
- Hieremys: annandalei
- Kachugadhongoka,smithi,tecta
- Malaclemys. Terrapin
- Mauremys : caspica, japonica, nigricans, leprosa, annamensis
- Melanochelys: tricarinata,trijuga
- Morenia: ocellata,petersi
- Notochelys :platynota
- Ocadia:sinensis
- Orlitia:borneensis
- Rhinoclemys : pulcherrima, punctularia, annulata, rubida, funerea
- Sacalia:bealei
- Siebenrockiella :crassicollis
- Terrapene.carolina, coahuila, nelsoni, ornata
- Acinixys: planicauda
- Cersina: angolata
- Geochelone:elephantopus,gigantea, yhiphora, emys, impressa, radiata, elongata, elegans, platynota, carbonaria, pardalis, solcata, chilensis, forstenii, travoncarica
- Gopherus: agassizii, berladieri, polyphemus, flavomarginatus
- Homopus: femoralis,areolatus, signatus, boulengeri
- Kinixys: bellina, homeana, erosa
- Pyxis: arachnoides
- Psammobates: tentorius, geometricus, oculifera
- Testudo: hermanni, horsfielsi, marginata, kleinmanni, graeca
ANATOMIA DELLE TARTARUGHE TERRESTRI

Il carapace della tartaruga costituisce la sua armatura e può rifugiarsi al suo interno quando corre un rischio potenziale; è una struttura solida e rigida che si può suddividere in 3 parti:
- la parte dorsale chiamata corazza
- la parte ventrale chiamata piastrone
- i ponti ossei che collegano queste due parti
Osservando una tartaruga notiamo che il suo carapace è ricoperto di scaglie che costituiscono uno strato leggero superficiale. Sotto alle scaglie osserviamo le placche ossose che garantiscono rigidità e solidità al carapace.

In alcune tartarughe come le tartarughe scatola, il piastrone è articolato, in altre specie come le Kinixys è invece la corazza ad essere articolata, quest’articolazione permette loro di chiudersi ermeticamente.
Il carapace è VIVO, cresce finché la tartaruga non diventa adulta ed è alimentato da piccoli vasi sanguinei.
La crescita avviene attraverso dei cicli e allorché un ciclo finisce si forma un altro anello sul carapace, ma è impossibile sapere esattamente l’età di una tartaruga in quanto potrebbe anche passare attraverso 3 cicli in un solo anno e quindi compaiono sulla corazza 3 nuovi anelli.
LE PLACCHE:
LE PLACCHE DEL PIASTRONE:

- Golari
- Omerali
- Pettorali
- Addominali
- Femorali
- Anali
- Inguinali
- Marginali
- Ausiliarie
LE PLACCHE DELLA CORAZZA:

- Vertebrali
- Costali
- Marginali
- Nucali
- Sopracaudali
A differenza da altri rettili la tartaruga non possiede denti e quindi non mastica ma utilizza la sua mascella per tagliare il cibo. La lingua deve sempre essere di color rosa.
Il collo ha la capacità di essere retrattile, orizzontalmente o verticalmente a seconda della specie come abbiamo visto precedentemente.
Le zampe assomigliano a quelle degli elefanti con unghie affilate (generalmente cinque)e arrotondate; Sono ricoperte da scaglie cornee.
La coda viene comandata dalle vertebre e serve anche ad equilibrare la tartaruga allorché si muove. In essa è contenuto l’unico orifizio della tartaruga, la cloaca, che serve sia per fare i bisogni che per riprodursi.
Ecco uno schema degli organi interni della tartaruga:
Il sistema respiratorio è costituito da una trachea e da due polmoni, i polmoni sono situati sotto alla corazza, sono grandi e spugnosi, si possono vedere i loro movimenti quando la tartaruga respira.
I reni, la vescica e gli ureteri costituiscono il sistema urinario; l’urina si riversa nella vescica che immagazzina il liquido costituendo così una riserva.
Generalmente i maschi hanno la coda più lunga e grossa rispetto a quella delle femmine ed anche la cloaca nei maschi è più distante dal piastrone rispetto alle femmine. Inoltre nei maschi (specie per le tartarughe acquatiche) i colori del carapace sono più vivi.
Le tartarughe terrestri vivono in media 50-60 anni ma alcune raggiungono anche i 150 come quelle delle Galapagos.
Le tartarughe palustri hanno le dita separate (e non unite come nelle terrestri) che sono tra loro collegate da alcune membrane atte a facilitare il movimento natatorio.
Alcune specie hanno un collo molto lungo che permette loro di girarsi per afferrare una preda o del cibo. Bisogna maneggiare le tartarughe con molta delicatezza poiché la giuntura tra cranio e la prima vertebra cervicale è costituita solamente da due fasce articolari. Le manipolazioni brusche possono causare delle lesioni irreversibili. La lingua è abbastanza carnosa e poco mobile. Inoltre le tartarughe palustri hanno delle pupille mobili e una buona vista.
Generalmente vivono meno rispetto alle terrestri e cioè circa 25-30 anni sebbene alcuni esemplari possono vivere molto di più.